E stasera- una sera come tante- si verifica quello che ormai ciclicamente accade nella mia vita da anni: d'un tratto realizzo di essermi di nuovo lasciata andare davanti al desiderio- sempre impellente- di seppellire quest'anima mia sotto strati pesanti di pensieri superflui e di poco valore, che impediscano ai miei sentimenti più profondi di uscire allo scoperto e sfidare la vita con la loro stessa esistenza.
E mi sento pesante.
E so che la medicina è sempre la stessa: IL MOVIMENTO.
Il movimento è vita. Il movimento mi salverà. Fermarsi a riflettere, prendersi il proprio tempo...andrà bene per tanti...ma non per me.
Quando comincio a produrre qualche pensiero interiore entro in un circolo in cui rimango immediatamente intrappolata e da cui non riesco ad uscire se non con immane fatica e dopo lungo tempo.
E succede perché ci son pensieri in cui la mente si perde.
Continua a percorrere e ripercorrere sentieri già battuti e solo raramente riesce a trovare il coraggio d'affrontare nuove prove, di percorrere nuove strade.
E stasera- una volta in più- devo sbloccare il meccanismo e far tornare a rifluire le azioni. Questa volta- una volta tra tante- devo essere più rapida e troncare immediatamente questo mio dannoso processo di adattamento a tutto ciò in cui la mia mente è abituata a sguazzare.
Stasera, vi dò la buonanotte mentre mi convinco che domani è un altro giorno.
E sarà diverso.
Gurdjieff dice che il "domani" è la peggiore tra le invenzioni degli intellettuali occidentali e che i meccanismi si sbloccano la mattina presto pensando che il "domani" non esista.
RispondiElimina