venerdì 15 aprile 2011

"Il contrario di parlare non è ascoltare. Il contrario di parlare è aspettare."

Scrivo perché non so aspettare.
Scrivo come vittima apparentemente inerme dell'impazienza.
Scrivo nell'illusione che scrivere mi conceda il tempo e la concentrazione necessarie per capire come fare. Capire come fronteggiare quest'impazienza che mi assale.

Ci vorrebbe un'intuizione.
Sarebbe solo un'illusione.
...la mia amata finzione.


Le sorgenti a cui attinge la mia impazienza sono ignote. I palliativi a cui ricorro...di breve durata.
Cerco di distrarmi per non pensare, ma le distrazioni  che mi creo spazzano via quel po' di spirito produttivo ancora intatto.
Allora ricorro all'unica passeggera e dolce soluzione. Chiudo gli occhi e lascio per ore la mia mente a vagare, libera dai limiti che uso imporle.

Sarà per questo che a volte lo chiamano "sonno ristoratore". Almeno quando al mattino non ci si ritrova dinanzi agli occhi l'immagine degli irrealistici sogni del subconscio...

Il nemico alle spalle

Tremavo. Mi nascondevo. Stridevo. Piangevo. Il Nemico era dietro di te: non sapevo aiutarti, non potevo proteggerti. Quel Nemico che n...