venerdì 31 dicembre 2010

Che cambiamenti all'orizzonte!

Anche quando le cose, per grazia divina, cambiano...siamo noi spesso che non cambiano. E pur avvertendo alcune differenze non riusciamo ad approcciarle in maniera diversa, come vorrebbe il buon senso. Forse ormai siamo così abituati a vederci nei soliti schemi che quelli nuovi, senza dubbio migliori, mal ce li vediamo addosso.
C'è stato un periodo in cui mi sentivo veramente cambiata, un periodo in cui mi sentivo pronta ad affrontare la vita...ma s'è interrotto bruscamente quando sono stata obbligata a rifiondarmi nel passato.
Il passato ci logora. Ci logora in virtù del fatto che, nonostante il nome che gli diamo, non è veramente passato. Ci possiamo illudere, possiamo ignorarlo, dribblarlo, snobbarlo...ma continua ad incombere su di noi con la sua ombra.
E alla luce del passato, ma anche e soprattutto del presente, io...non credo nei progetti, non credo nelle buone intenzioni, non credo nei sentimenti. Io stessa non sono in grado di provarne di autentici.
Credo nel non avere punti fermi, credo nelle speranze disattese e nell'incapacità di cambiare davvero. Cambiare il proprio sguardo nei confronti del mondo, cambiare il proprio atteggiamento nei confronti delle persone, cambiare la maniera in cui gli altri ci vedono senza mutare la visione che noi abbiamo di noi stessi.
Credo che questo anno sarà diverso dagli altri per un solo non trascurabile particolare: non ho aspettative da disattendere. 

martedì 28 dicembre 2010

Ancòra (àncora)

I muscoli sono tesi.
Il respiro viene a mancare.
Le mani sono gelide.
La schiena è rigida.
Le membra avvertono una certa stanchezza ma la mente continua a navigare in mari già esplorati ma ancora incompresi.
Sarà stata la Coca-cola, visto che ormai bevo solo decaffeinato. Oppure quella sottile aria gelida che mi ha troppo rinfrescato le idee.
Eppure ieri sera ero contenta d'esser- finalmente dopo mesi- riuscita a "raccontare" quello che ormai mi accade da tempo...Doveva essere un po' un racconto catartico, liberatorio. Tanto che nella smania di renderlo noto mi son lasciata prendere dai soliti Impazienza/Intolleranza/Nervosismo fino a omettere/cancellare/vanificare il racconto stesso...
E adesso sono di nuovo qui che penso al blocco che ormai mi porto dietro da qualche mese e a come si sia sfogato- non trovando altre valvole- sul mio corpo, rendendo ancora più stringenti/pesanti/mal tollerabili questi miei giorni.

venerdì 24 dicembre 2010

Verde, spinoso e scivoloso...

Io odio il Natale. Odio ogni Natale.
Odio non sentire più d'avere un posto da chiamare Casa. Ma penso anche che, quando l'avevo, qualcosa o qualcuno tendevano a rendermelo insopportabile.
Forse è il concetto di Casa che mi manca, chissà.
A volte mi manchi tu.
Quando ripenso alla tua Casa però mi risulta di nuovo tutto troppo stretto, mi ripiombano addosso le vecchie pressioni, i vecchi e mai estinti dissidi e i continui confronti col concetto di me stessa che mai affiancherò.
Ieri mattina mi si è leggermente scaldato il cuore, forse era l'alcool nelle vene di qualcuno o forse erano gli oppiacei nelle mie...quasi voleva sorridere.
Nello specchio mi vedo appesantita, gonfia, e ci vedo il riflesso del mio cuore. E non so come alleggerirlo in questo momento.
Assoluto bisogno di avviare il piano A. Anche perché...un piano B che mi aggradi non c'é.

Il nemico alle spalle

Tremavo. Mi nascondevo. Stridevo. Piangevo. Il Nemico era dietro di te: non sapevo aiutarti, non potevo proteggerti. Quel Nemico che n...