giovedì 4 novembre 2010

La mia notte banalmente speciale


...la sveglia... non è possibile, è già ora! Però sono sveglia, nonostante tutto. Prendo in mano il telefono, lo appoggio accanto al cuscino e aspetto che suoni almeno un'altra delle tre volte previste (meglio andare sul sicuro...). Passa qualche minuto, ancora niente. E'strano. Allora faccio lo sforzo immane di aprire gli occhi per guardare che ore sono.
2.42. Mmmm, ho ancora tempo, penso, il treno è alle 6.30. Socchiudo di nuovo gli occhi.
Si sbarrano da soli 2 minuti dopo, quando il cervello ancora incosciente realizza che deve esserci qualcosa che non va. La sveglia non suona più, le 2.42 son un orario quanto meno sospetto...
Accendo l'abat-jour. E'una di quelle lampadine rosse IKEA che non vedi la differenza tra il bianco e il nero nemmeno se ci stai sotto... ma il mio orologio ha le lancette fluorescenti, quindi guardo lo stesso.
2.52. Mi ricordo che va avanti di 7 minuti (per ovviare alla mia consueta puntualità...).
Noto una piccola fluorescenza non radiale...è la lancetta dei secondi che vaga senza meta all'interno del quadrante. Penso che magari potrebbe aver bloccato le altre 2 e che potrei aver reimpostato ieri sera stupidamente l'orario del cellulare invece di quello della sveglia.
Controllo la sveglia: sono 3, è giusto. Gli orari?
6.50
6.51
6.52
Eh??? Ma non dovevano esser tutte un'ora prima??
Mi alzo, mi precipito verso il pc e lo accendo. Il solito odiosissimo tono d'accesso a windows rimbomba per la stanza, il computer tarda ad avviarsi, ho fretta! Stupida io quando non ho voluto ibernarlo! Ne approfitto per andare in bagno, non si sa mai che debba vestirmi immediatamente e precipitarmi fuori di casa nel giro di un lasso di tempo inverosimilmente breve... Torno in camera, guardo l'orologio del pc, 2.48.
Non riesco a crederci.
Sistemo le mie 3 sveglie sul cellulare e mi rimetto a letto.
Sento dei colpi di tosse provenire da qualche parte nei dintorni della mia stanza. Capita.
Mi rigiro. Persistono.
Mi chiedo se questa mia fortuna...svegliarmi nel cuore della notte per realizzare di aver mal impostato la sveglia e non far saltare irrimediabilmente tutti i miei piani, pena assurda complicazione, non sia un dono che devo ricambiare. La tosse persiste ancora.
Decido di alzarmi per sentire da dove proviene. Faccio un giro per casa, rimango qualche minuto in piedi nel corridoio ad aspettare ma non si sente più niente. Torno a letto.
Ripenso a te... che mi hai spiegato come tutto sia un dono e nulla succeda per caso.
Ripenso a te...che accetti con gratitudine ciò che ti accade riuscendo sempre a coglierne il lato buono.
Mi rigiro ancora un po' e mi lascio avvolgere dal pensiero che nulla accada per caso e che tutto sia per il nostro bene in fondo. Penso anche che, se ci tocca, questo bene forse vuol trovarci disposti a condividerlo...
Lentamente i pensieri si affievoliscono e il respiro si fa più rilassato...
Quando riapro gli occhi, son le 5.50 e la sveglia ha suonato. Inizia un'altra stupefacente giornata.
Non perché ci sia qualcosa di speciale rispetto ai giorni passati in quello che farò, ma perché so che qualunque cosa accada oggi per me sarà speciale.

Il nemico alle spalle

Tremavo. Mi nascondevo. Stridevo. Piangevo. Il Nemico era dietro di te: non sapevo aiutarti, non potevo proteggerti. Quel Nemico che n...