lunedì 30 agosto 2010

Di ombre invisibili...

Non è una questione di leggende. Non si tratta di castelli, ville ed anime in pena per esse vaganti, strappate a vite tormentate o vittime di violenza incommensurabile. Ma si tratta comunque di fantasmi.
Ognuno ha il suo.
Ci pensavo oggi...
Pensavo che sei presente, anche se non sei qui accanto.
Pensavo che ti sento parlare, anche se a me non ti rivolgi.
Pensavo che ascolto le tue opinioni e gli do peso, anche se non me le esponi.
Pensavo che giudico coi tuoi criteri, anche se poche volte è accaduto che non li maltollerassi.
E poi pensavo che potrei riaverti al mio fianco.
Forse.                        Potrei almeno provare.
E a quel punto mi rendo conto che eran molte le cose su cui eravamo in disaccordo.
Allora si presenta un'importante contraddizione.

Sei reale. Sei accanto a me. Mi parli. Hai torto, non voglio ascoltare, devi andare via, starmi alla larga.
Poi te ne vai.
Te ne vai ed io non sento che la tua voce ogni giorno, non faccio che giudicare col tuo metro, non faccio che paragonare al tuo mondo tutto quello che incontro sulla mia strada.

E voglio distaccarmi da te. Lo voglio con tutta me stessa. Voglio essere Io. Voglio decidere da me. Voglio smettere di ascoltare la tua voce. E allora perché sei ancora qui? C'è forse un motivo per tutto questo?
Fingo di averti dimenticato. Fingo di comportarmi diversamente. Fingo di farti un dispetto.
Ma ci son sempre solo io. E il tuo fantasma.


"Si narra che, nelle notti di luna piena, il suo fantasma si affacci ancora dal castello per rimirare la vallata. E scruta il sentiero, nella speranza di scorgere...l'ombra dei suoi desideri perduti".

venerdì 20 agosto 2010

Se un senso c'é, io non lo so


Quando hai tutte le parole chiuse in una scatola di cui non trovi la chiave.
Quando tutti i tuoi desideri e le tue aspirazioni sono così vicine che allungando la mano potresti afferrarle ma non riesci a muoverti, pietrificato.
Quando alzando gli occhi al cielo intravedi una scia che vorresti esser tu a lasciarti dietro e ti chiedi quanto c'è da fare e da vedere, quanto potresti abbracciare del mondo mentre continui a non capire cosa ti trattiene immobile qui.
Quando la malinconia ti avvolge e non sai spiegarti perché.
Quando ti perdi tra le invenzioni del tuo mondo fantastico e d'un tratto le senti irreali mentre stai ancora sognando...

venerdì 13 agosto 2010

Ho le gambe gonfie...

E stasera- una sera come tante- si verifica quello che ormai ciclicamente accade nella mia vita da anni: d'un tratto realizzo di essermi di nuovo lasciata andare davanti al desiderio- sempre impellente- di seppellire quest'anima mia sotto strati pesanti di pensieri superflui e di poco valore, che impediscano ai miei sentimenti più profondi di uscire allo scoperto e sfidare la vita con la loro stessa esistenza. 

E mi sento pesante.

E so che la medicina è sempre la stessa:  IL MOVIMENTO.
Il movimento è vita. Il movimento mi salverà. Fermarsi a riflettere, prendersi il proprio tempo...andrà bene per tanti...ma non per me.
Quando comincio a produrre qualche pensiero interiore entro in un circolo in cui rimango immediatamente intrappolata e da cui non riesco ad uscire se non con immane fatica e dopo lungo tempo. 
E succede perché ci son pensieri in cui la mente si perde. 
Continua a percorrere e ripercorrere sentieri già battuti e solo raramente riesce a trovare il coraggio d'affrontare nuove prove, di percorrere nuove strade.
E stasera- una volta in più- devo sbloccare il meccanismo e far tornare a rifluire le azioni. Questa volta- una volta tra tante- devo essere più rapida e troncare immediatamente questo mio dannoso processo di adattamento a tutto ciò in cui la mia mente è abituata a sguazzare. 
Stasera, vi dò la buonanotte mentre mi convinco che domani è un altro giorno.
E sarà diverso.

martedì 3 agosto 2010

Ora danza

Decreto l'apertura delle danze.
Preparati a riconoscere le tue regole.
Racconti mal graditi han rivelato analogie indesiderate.
La mia presenza si fa incostante, le mie proposte camminano all'indietro.
Velocemente la vita fa il suo corso, anche quando ti ostini a girare in circolo. Vedi quello che non vorresti, rifuggi le tue mete passate.
E' il giorno che fai tuo quello che da tempo continuavi a rifiutare. E' il giorno che cancelli i dubbi tenuti in caldo dalle speranze. E' il giorno che già senti la mancanza di quello a cui stai rinunciando. 
In questo giorno, a te va il mio augurio...ed è un semplice augurio. Quello di riconoscere il riflesso dei tuoi comportamenti, quando gli altri ti riserveranno gli stessi privilegi.

Il nemico alle spalle

Tremavo. Mi nascondevo. Stridevo. Piangevo. Il Nemico era dietro di te: non sapevo aiutarti, non potevo proteggerti. Quel Nemico che n...